Contadino MEDIEVALE: una vita Dura e di Fatica


La vita quotidiana di un contadino medievale in Italia e altrove era estremamente difficile, giornate interminabili, fatte di lavoro manuale nei terreni agricoli. Spesso nella stagione estiva capitava di vedere i braccianti all'opera già alle tre del mattino.

Il contadino era responsabile della cura di un pezzo di terra assegnato o dato loro dal signore locale, che avrebbe poi chiesto della merce di tutto ciò che coltivavano. In famiglia, la loro vita non era di certo migliore. Le case dei contadini nel medioevo erano molto piccole, buie, affollate e fumose, spesso condivise con il loro bestiame, topi ed altro genere di animali.

I contadini medievali erano l'85% della gerarchia sociale!

L'85% della popolazione durante il Medioevo erano contadini. Il contado veniva frazionato in feudi posseduti da signori locali, oppure da un'istituzione religiosa come un monastero. Le terre venivano lavorate dai contadini, in cambio di cibo, combustibile, legna e altre risorse. Ovviamente, il ruolo del contadino prevedeva più di una mansione e obblighi all'interno della loro comunità.

Volendo stilare una gerarchia piramidale: all'ultimo gradino risiedevano i servi o villani. Il loro compito era uno solo: lavorare e lavorare ancora per le terre del proprio signore! Il loro compito era uno solo erano obbligati a chiedere il permesso al nobile del posto.

Quando chiedeva un pezzo di terra, il servo della gleba era tenuto a prestare giuramento al proprio signore locale sulla Bibbia. Qualche scalino più in alto o al vertice della piramide contadina, c'erano gli uomini liberi, anch'essi ''contadini medievali'', che possedevano un proprio pezzo di terra. La loro condizione economica era modesta, ma potevano viaggiare e sposarsi liberamente.

Tuttavia, il contadino era obbligato a pagare l'affitto per la sua terra e una tassa detta ''decima''., ossia la Decima parte del raccolto, pagata a titolo di canone o tributo al signore feudale, allo Stato, alla Chiesa. Una tassa ingiusta e impopolare che troppo spesso portava sul lastrico le famiglie più povere. Chi non era in grado di pagare il tributo, spesso doveva vendere le proprie attrezzature.


Vita domestica medievale: villaggi affollati sporchi e poco igienici



I villaggi erano costruiti sulla terra del signore locale, per le strade vagavano gli animali, per terra venivano gettati rifiuti organici di persone e animali.  Perciò era plausibile la scarsa igiene, ed è comprensibile come malattie dovute alla sporcizia trovassero terreno fertile nell'uomo.

Quando nel XIV° secolo si verificò la peste nera, una delle malattie più devastanti in Europa, causando la morte di un terzo degli abitanti del Vecchio Continente, decimando gli stessi contadini. Una volta che la vita poté tornare alla normalità, non c'erano abbastanza braccianti per coltivare la terra.

Questa situazione portò a un potere nuovo a favore dei contadini: infatti iniziarono a chiedere un salario più alto e condizioni più favorevoli. Ciò comporterà per alcuni un cambiamento importante nella struttura sociale.

Quale era invece il ruolo delle mogli dei contadini? In occasioni importanti come il raccolto anche le donne potevano aiutare i loro mariti. Di solito il vero compito delle donne in tutte le classi sociali era quella di generare figli e rimanere a casa.

Capitava però che circa il 20% delle donne moriva di parto, e il 50% dei neonati non superava il primo anno di vita a causa di una qualsiasi malattia. L'istruzione era un privilegio esclusivo dei ricchi. I figli dei contadini continuavano il lavoro dei padri. 

Se erano fortunati diventavano apprendisti e imparare un mestiere locale da un artigiano: fabbro, falegname o sarto.Se erano fortunati diventavano apprendisti e imparare un mestiere locale. Solo nelle città più grandi una donna aveva l'opportunità di fare un po' di carriera, servendo in qualche castello e villa di signori.

Case Piccole, buie e sovraffollate

Una tipica casa di un contadino nel Medioevo era davvero piccola, di solito un'unica stanza, al centro si accendeva il fuoco. Capitava spesso che l'aria diventava irrespirabile perché non esisteva alcuna finestra. La costruzione che prevedeva un reticolo intrecciato di travi di legno che veniva imbrattato con una sorta di materiale appiccicoso. Una sorta di combinazione di terreno umido, sabbia, rifiuti animali, argilla o paglia.

Ovviamente il pavimento era in terra e paglia, pochi erano i mobili, quelli più essenziali come: sgabelli, utensili da cucina. Al lato della stanza c'erano i letti, se così possono essere chiamati. Di notte, la stanza veniva infestata da cimici e qualsiasi altro animale. Un odore sgradevole albergava perennemente, dovuto dal grasso delle candele e bestiame.

Vita lavorativa medievale

La vita quotidiana di un contadino medievale ruotava attorno al calendario agrario, incentrato sul sole. Ciò significava che la giornata iniziava quando sorgeva il sole  e terminava verso il tramonto. Ognuno era dedito alla coltivazione della striscia di terra che il signore gli aveva dato in dotazione. I prodotti più comuni coltivati erano segale, orzo, avena e piselli, raccolti manualmente.

Oltre il lavoro, il contadino doveva prendersi cura del villaggio: manutenzione delle strade, coprire i pozzi neri, tagliare alberi e altro ancora. Anche la religione aveva un ruolo importante, infatti le feste segnavano i giorni della semina e del raccolto. Ci si aspettava inoltre che i contadini fornissero manodopera gratuita alla Chiesa quando richiesto

In conclusione, nel Medioevo il contadino trascorreva una vita di stenti, di frustrazioni e fatica fisica, fino allo sfinimento. Spesso sarebbe importante ricordare la vita dei nostri avi.

 

 

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