Prigione sotteranea medievale: dimenticare i prigionieri


 Quando pensiamo a un castello è impossibile non immaginare la sua prigione sotterranea, dette in termine tecnico oubliette, una sorta di cripta strutturate per imprigionare e torturare i prigionieri. 

C'è però da fare una distinzione, la prigione sotterranea, non era propriamente una cella, di solito venivano deportati i condannati a  morte, i quali risiedevano in quel macabro luogo in un lasso di tempo abbastanza breve. Questo perché i procedimenti penali nel Medioevo era molto veloci, la sentenza poteva essere decisa anche alla prima udienza.

 Le prigioni sotterranee erano di solito posizionate sotto il livello del suolo e spesso erano scarsamente illuminate e prive di ventilazione. Erano concepite per essere luoghi bui, umidi e oppressivi, in cui i prigionieri erano costretti a vivere in condizioni estremamente difficili. La loro costruzione era spesso caratterizzata da spesse pareti di pietra e soffitti bassi, che aumentavano il senso di claustrofobia e isolamento.

Le oubliette erano una forma particolare di prigione sotterranea. Il termine "oubliette" deriva dal francese antico "oublier", che significa "dimenticare". Queste prigioni prendevano il nome dal loro scopo principale: dimenticare i prigionieri. 

Solitamente, un'oubliette era una buca profonda scavata nel terreno, accessibile solo attraverso un'apertura nel soffitto. I prigionieri venivano fatti cadere in queste buche senza speranza di uscirne, lasciati a languire in condizioni terribili e spesso destinati a morire di fame o malattie.

LUOGO DI TERRORE

Le prigioni sotterranee, segrete e le oubliette erano luoghi di terrore e disperazione. Le torture e le punizioni inflitte ai prigionieri erano spesso crudeli e sanguinose. Gli strumenti di tortura come la ruota di tortura, il cavalletto o la tortura dell'acqua venivano utilizzati per estorcere confessioni o punire i detenuti. 

L'obiettivo di queste prigioni era non solo di privare i prigionieri della loro libertà, ma anche di spezzarne lo spirito e imporre un senso di paura e obbedienza.

Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le prigioni medievali erano sotterranee o segrete. Alcuni castelli e fortezze avevano anche prigioni a livello del suolo, dove i prigionieri venivano tenuti in condizioni relativamente migliori rispetto alle prigioni sotterranee.

Nel Medioevo, i ladri erano tra i vari tipi di prigionieri che potevano finire nelle prigioni sotterranee o segrete. I ladri venivano imprigionati per una serie di motivi, tra cui furto, rapina, brigantaggio o altre forme di crimine legate alla proprietà

Le leggi medievali erano severe e punivano con durezza i reati contro la proprietà, considerati una minaccia per l'ordine sociale e la sicurezza dei benestanti.

I ladri imprigionati nelle prigioni medievali erano soggetti a condizioni di vita estreme, incluse le torture e le punizioni fisiche. L'obiettivo era non solo punire il reato commesso, ma anche dissuadere gli altri dalla commissione di crimini simili.

Tuttavia, è importante sottolineare che venivano imprigionati anche criminali di vario genere, dissidenti politici, eretici religiosi e altri individui considerati una minaccia per l'autorità o la stabilità del tempo.

IGIENE 

Le prigioni sotterranee e segrete erano luoghi particolarmente temuti, poiché offrivano un isolamento e una repressione ancora maggiori rispetto alle prigioni a livello del suolo. In queste prigioni, i ladri e gli altri prigionieri erano costretti a vivere in condizioni estremamente difficili, senza luce solare, aria fresca o igiene inadeguata.

Le condizioni igieniche nelle prigioni sotterranee medievali erano estremamente precarie e insalubri. Queste prigioni erano spesso prive di adeguati servizi igienici e di sistemi di smaltimento dei rifiuti, causando un accumulo di sporcizia, feci e urina all'interno delle celle.

Poiché le prigioni sotterranee erano scarsamente illuminate e prive di ventilazione adeguata, l'aria era malsana e carica di umidità. Queste condizioni favorivano la proliferazione di muffe, funghi e parassiti, aumentando il rischio di malattie.

L'assenza di acqua corrente rendeva difficile il mantenimento di un'igiene personale adeguata. I prigionieri avevano limitato accesso all'acqua per lavarsi e igienizzarsi, il che contribuiva a diffondere cattivi odori e infezioni.

Inoltre, le prigioni medievali erano sovraffollate, con un numero eccessivo di prigionieri stipati in spazi ristretti. Questo promuoveva la diffusione di malattie contagiose tra i detenuti, poiché le misure di isolamento e quarantena erano praticamente inesistenti.

L'assistenza medica e l'igiene sanitaria erano praticamente inesistenti nelle prigioni sotterranee medievali. I prigionieri che si ammalavano spesso non ricevevano alcuna cura medica e venivano lasciati a soffrire senza alcuna assistenza.

In sintesi, le prigioni sotterranee medievali erano estremamente insalubri, con condizioni igieniche terribili che contribuivano alla diffusione di malattie e al deterioramento della salute dei prigionieri.

STRATEGIA

Le prigioni sotterranee erano posizionate nelle parti più basse e nascoste dei castelli, solitamente sotto il livello del suolo. Questa posizione sotterranea offriva vantaggi in termini di sicurezza, in quanto rendeva più difficile per i prigionieri evadere e per gli aggressori esterni accedere alle celle.

I castelli medievali erano solitamente progettati per essere autarchici, ovvero in grado di sostenersi autonomamente durante un assedio. Di conseguenza, spesso includevano cisterne o pozzi per fornire acqua potabile ai residenti, compresi i prigionieri. 

Tuttavia, le condizioni igieniche e l'accesso all'acqua all'interno delle prigioni sotterranee erano generalmente molto limitati.

Le prigioni sotterranee nei castelli servivano a detenere vari tipi di prigionieri, tra cui criminali, traditori, prigionieri politici e talvolta anche nobili imprigionati per motivi politici o per il pagamento di riscatti.

È importante notare che non tutti i castelli medievali avevano prigioni sotterranee. Alcuni castelli più piccoli o meno fortificati potrebbero non aver avuto prigioni di questo tipo, e invece avrebbero utilizzato altre strutture o metodi per detenere i prigionieri.

GIUSTIZIARE I CRIMINALI

C'è da dire che durante il primo Medioevo, l'imprigionamento non era una pratica comune. Era più comune mutilare o giustiziare i criminali. Tuttavia, in periodi turbolenti di guerra, era spesso necessario detenere prigionieri politici che potevano essere usati per la negoziazione o l'intimidazione. 

Tuttavia, solo i prigionieri di alto livello venivano effettivamente tenuti in ostaggio per lunghi periodi di tempo. Imprigionare criminali comuni non valeva né lo sforzo né la spesa.

Nel contesto medievale, le prigioni erano spesso utilizzate come luoghi temporanei di detenzione per i prigionieri in attesa di processo o di un verdetto da parte di una giuria. 

I prigionieri venivano detenuti nelle prigioni locali o nei castelli mentre si svolgevano le indagini e si stabiliva la colpevolezza o l'innocenza. L'obiettivo principale della detenzione era garantire che i prigionieri non fuggissero prima di essere sottoposti a giudizio.

PRIGIONE

L'imprigionamento come forma di punizione divenne più comune a partire dal periodo post-medievale, con l'evoluzione delle leggi e dei sistemi di giustizia. Tuttavia, nel Medioevo, la prigione era principalmente un luogo di detenzione temporanea in attesa di processo o di esecuzione, piuttosto che una forma di punizione a lungo termine come la conosciamo oggi

 Tuttavia, alla fine questa struttura centrale divenne l'ideale per proteggere oggetti di valore o importanti prigionieri. Con il tempo, la parola "dungeon" ha assunto il significato generico di qualsiasi tipo di prigione all'interno dei confini di un castello, ma veniva principalmente utilizzata per descrivere quelle sotterranee. 

Anche se originariamente non costruite per questo scopo, queste aree seminterrate si sono rivelate perfette come prigioni durante l'alto Medioevo.

Come sappiamo l'esecuzione capitale era una forma comune di punizione per molti crimini nel Medioevo. LCome sappiamo l'esecuzione capitale era una forma comune, con metodi di esecuzione che includevano la forca, la decapitazione, la tortura e persino la combustione sul rogo. Le pene corporali, come le frustate o le mutilazioni, erano anche pratiche comuni.

L'imprigionamento come forma di punizione divenne più comune a partire dal periodo post-medievale, con l'evoluzione delle leggi e dei sistemi di giustizia. 

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