I Divertimenti del Signore nel MEDIOEVO




Mentre la maggior parte della popolazione viveva di stenti, c'era anche chi come il Signore Feudale e la Nobiltà banchettavano in sontuose sale, con tavole imbandite di pietanze prelibate e vini pregiati. I commensali si deliziavano con carni arrosto, selvaggina, pesce fresco e dolci elaborati, mentre giullari e menestrelli intrattenevano con musica e danze.

Oppure si prendeva parte a passatempi ancestrali quali giochi antichi e maestosi tornei cavallereschi!  Ma Nelle corti fioriva anche la cultura, con poeti e letterati che celebravano le gesta eroiche dei cavalieri e l'amore cortese. La Nobiltà si dilettava in conversazioni raffinate e in giochi di ingegno, come gli scacchi e il backgammon.

Dove il tempo si avvolge in un mantello di mistero, tutto questo erano i Divertimenti di un Signore nel MEDIOEVO.

Tornei Cavallereschi 

Quando il clima era clemente specialmente nella bella stagioneil sole baciava le terre; Il signore medievale assisteva a tornei cavallereschi, spesso seduto da una tribuna o una piattaforma elevata, chiamata "loggia" o "loggia nobiliare" situata vicino al campo di gioco 

 La loggia era spesso adornata con drappi colorati, stemmi e altri ornamenti, a sottolineare la distinzione e il prestigio della nobiltà che la occupava. Questa posizione elevata permetteva al signore di osservare i tornei in modo più comodo e sicuro, mentre poteva godere dell'entusiasmo della folla circostante.

I trombettieri annunciavano l'inizio di queste straordinarie competizioni, le cui radici affondavano nei tempi antichi dell'onore e della cavalleria. Cavalieri coraggiosi e audaci si preparavano per giorni, affilando le spade e lucidando le armature, mentre lo spirito di competizione vibrava nell'aria come una melodia avvincente.

Il clangore delle armature, il nitrito dei destrieri e l'entusiasmo della folla riempivano l'atmosfera, mentre i tornei offrivano uno spettacolo mozzafiato di abilità e coraggio. I partecipanti, avvolti nell'orgoglio delle loro casate, si lanciavano in duelli epici sotto il sole caldo, cercando di conquistare l'onore e la gloria per sé e per i loro signori.

I tornei cavallereschi non erano solo sfide fisiche, ma anche manifestazioni di galanteria e cortesia, dove l'amore cortese si intrecciava con la forza bruta. I colori vivaci degli stemmi e le insegne degli aspiranti campioni dipingevano un quadro di magnificenza e nobiltà, trasportando chiunque assistesse a questi spettacoli in un'epoca di fascino e tradizione.

Così, sotto il cielo azzurro della stagione estiva, i tornei cavallereschi brillavano come gioielli nel panorama dei divertimenti medievali, offrendo un'esperienza unica di avventura, passione e devozione all'arte della cavalleria.

Battuta di Caccia

Sul finire di settembre e autunno poi inoltrato, il Signore Medievale, avvolto in una mantellina regale, guidava la sua comitiva attraverso il fitto bosco, con uno sguardo risoluto che esprimeva la determinazione di catturare la selvaggina. I servi, vestiti in abiti robusti e armati di lance e cani addestrati, seguivano il loro signore con la precisione di una marcia militare.

La stagione dell'autunno si rivelava perfetta per questa avventura di caccia, con il suolo ricoperto di foglie secche che crepitavano sotto gli zoccoli dei cavalli. L'aria fredda e nitida portava con sé l'odore della terra umida e della vegetazione in decomposizione, mentre il cielo grigio prometteva una giornata ricca di sfide.

Il Signore, seduto con maestosità sulla sella del suo destriero, impugnava la sua balestra con un'aura di autorità. I servi, guidati dalla sua volontà, erano pronti a eseguire ogni suo comando. I cani, leali e impazienti, annusavano l'aria, segnalando con il loro agitarsi la presenza di prede nascoste.

Il bosco, teatro di questa battuta di caccia, si animava con il suono di calci di cavallo e abbai di cani, mentre il Signore scrutava attentamente il suo regno selvaggio. Il cervo, un monarca fuggente nella sua dimora naturale, diventava il centro di questa epica caccia, e il Signore, con occhi ardenti di desiderio, prendeva la guida.

 La caccia, un rito regale nel cuore dell'autunno, sanciva la supremazia del Signore Medievale sulla natura selvaggia del suo dominio. La caccia considerata anche un'espressione della forza e dell'abilità militare. I nobili partecipavano a battute di caccia per grandi animali come cervi, cinghiali e altri selvatici.

Il Banchetto medievale 

Nella sala sontuosamente allestita del castello, le tavole erano imbandite con opulenza e lusso, in attesa di accogliere i nobili commensali del Signore Medievale. Una sinfonia di candele scintillanti illuminava il bancone festivo, mentre i servitori, vestiti con tessuti ricamati e sorrisi rispettosi, si muovevano con agilità per servire i piatti prelibati.

Le tavole erano adorne di tovaglie di lino finemente intessuto, ornate con stendardi colorati e coppe d'oro e d'argento. Fiori freschi e aromatiche erbe selvatiche, colte durante la stessa caccia, decoravano ogni angolo, emanando un profumo avvolgente che si mescolava all'aria di festa.

L'atmosfera era carica di eccitazione e convivialità, con i nobili ospiti avvolti nei loro abiti sfarzosi, discutendo animatamente mentre attendevano il festoso banchetto. Il Signore Medievale, imponente nella sua veste regale, emergeva come il padrone di casa supremo, pronto a stupire i suoi ospiti con il risultato della sua caccia.

Al centro della tavola principale, veniva presentato il bottino di caccia, cucinato e arrosto con maestria. Il cuoco del castello, esperto nell'arte culinaria medievale, aveva trasformato il cervo cacciato in una tavolozza di sapori irresistibili. Il profumo di carne arrosto e spezie si diffondeva nell'aria, stimolando l'appetito di tutti i presenti.

I piatti succulenti, disposti con cura e presentati con eleganza, erano una vera festa per gli occhi e il palato. Carne tenera e succulenta, marinata in erbe aromatiche, con contorni di verdure di stagione e pane appena sfornato. Le coppe traboccavano di vino rosso robusto, accendendo il brindisi e amplificando la gioia della serata.

La sala risuonava di risate, canti e il tintinnio delle coppe, mentre il Signore Medievale alzava la sua in segno di benvenuto. La caccia si trasformava in un banchetto sontuoso, dove il trionfo del Signore veniva condiviso tra conviti e racconti di avventure, creando un'atmosfera di festa che rimaneva impressa nelle memorie di tutti i presenti.

ATTIVITA' CULTURALI 

Le attività al chiuso riflettevano il raffinato gusto del Signore e dei Nobili e la loro predisposizione per la cultura. I giochi da tavolo assumevano una posizione di rilievo. I privilegiati si immergevano nelle sfide tattiche del filetto, discutendo strategie e movimenti in una competizione che richiedeva astuzia e pensiero rapido.

 L'Alquerque, antenato della dama moderna, era un altro gioco amato dall'elité. Ma c'era anche chi tra i nobili mischiava i giochi dei plebei con ossicini e dadi, dove l'azzardo e la fortuna si intrecciavano in un vortice di emozioni.

Ovviamente anche la letteratura, in ogni sua forma, occupava un posto d'onore nelle attività intellettuali. I nobili colti sfogliavano pagine di libri preziosi, immersi in storie epiche e saghe romantiche. Spesso, commissionavano opere a poeti e scrittori di corte, creando così un legame intimo tra la cultura e il prestigio della nobiltà.

In queste attività al chiuso, i nobili trasformavano il loro tempo libero in una celebrazione di cultura e divertimento, creando un ambiente di intrattenimento colto e raffinato che confermava il loro status elevato all'interno della società medievale.

Differenze tra i divertimenti dei nobili e dei contadini: 9:43

I divertimenti dei nobili erano molto diversi da quelli dei contadini. I nobili avevano il tempo libero e le risorse per dedicarsi ad attività come la caccia, l'equitazione e i tornei. I contadini, invece, erano impegnati a lavorare nei campi e non avevano tempo per oziare.

Conclusione

I divertimenti per un Signore e Nobile nel Medioevo erano vari e dipendevano molto dal suo rango, ricchezza e interessi personali. Le attività all'aperto come la caccia e l'equitazione erano molto popolari, così come i giochi da tavolo, la musica e la danza. I nobili si divertivano anche a partecipare a tornei, banchetti e feste religiose.

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