Quali erano gli Animali comuni nelle città Medievali?



Attraverso le strade di un antico villaggio medievale un alone di nebbia echeggia sovrana, da lontano si sentono dei passi, ma sembrano quelli di qualche animale affamato, forse di un lupo.

Le poche persone nelle vie sono preoccupati per non essere attaccati da questo animale che per molti è il Diavolo stesso. Intanto un cane accanto a una casa con un recinto di legno che ospita dei maiali, e accanto un pollaio, abbaia minaccioso.

Questa potrebbe essere stata una delle tanti scene che quotidianamente esistevano in una realtà come un villaggio medievale. Ed ecco, tra l'altro un falco volare  in alto sopra il mercato,  poi tornare al polso di un falconiere.

Nelle città medievali, la presenza di animali era comune e variava a seconda della regione e delle condizioni locali.  Ad esempio i cani erano diffusi nelle città medievali e spesso vivevano per strada. Venivano tenuti come animali domestici, ma anche utilizzati per la caccia, la guardia e per scacciare i roditori.

Gli stessi Gatti erano presenti, giocavano un ruolo importante per cacciare la popolazione di topi e altri roditori. Venivano talvolta tenuti come animali domestici o addirittura addestrati per la caccia.

Ovviamente i cavalli erano comuni nelle città medievali, sia come animali da lavoro che da trasporto. Erano utilizzati per trainare carri, carretti e per facilitare gli spostamenti all'interno delle città

In altre situazioni presso i mercati venivano venduti animali quali bovini e ovini, ma anche gli stessi maiali. Tuttavia, il loro impiego principale era nelle zone rurali circostanti.

I Maiali erano presenti nelle città per la gestione dei rifiuti organici. Le persone li tenevano per ripulire le strade mangiando scarti alimentari e rifiuti. Oltre ai suini in alcune realtà  potevano essere presenti cinghiali in parchi o recinti speciali, spesso utilizzati per caccia o eventi sportivi.

Anche i Piccioni erano spesso tenuti per la carne e le piume, mentre galline potevano essere presenti per le uova. Alcuni uccelli selvatici come passeri erano abbastanza  comuni.

Una delle grosse piaghe erano i Topi e ratti, purtroppo una presenza costante nelle città medievali a causa delle condizioni igieniche meno favorevoli rispetto ai tempi moderni.

Vi erano poi i cosiddetti animali domestici come cani da caccia, gatti da compagnia, uccelli da gabbia e pesci nei laghetti dei giardini delle famiglie benestanti era comuni.

Va notato che la presenza e l'utilizzo degli animali variavano considerevolmente a seconda del periodo storico, della posizione geografica e delle tradizioni locali.

In alcuni contesti particolari, spesso legati a usanze specifiche, mestieri o simbolismi culturali, potevano essere visti Aquile e falchi, addestrati dai falconieri o cacciatori come animali da caccia per cacciare piccoli animali.

 In alcune occasioni speciali o durante eventi come giochi o spettacoli, potevano essere presenti animali più esotici come orsi o leoni. Questi animali venivano a volte utilizzati per intrattenimento piccoli animali.

Le scimmie invece, animali esotici o da compagnia potevano essere presenti nelle corti aristocratiche.

I Pavoni molto apprezzati nelle corti per la loro bellezza, Lepri e conigli, allevati per la carne e la pelliccia. Oppure, le api: L'apicoltura era praticata nelle città medievali per ottenere miele e altri prodotti delle api.

I Cavalli da parata: Nelle città più grandi e nelle cerimonie ufficiali, potevano essere presenti cavalli addestrati e decorati per le parate o le processioni.

Animali leggendari o mitologici:** In alcune manifestazioni culturali o sfilate, potevano essere rappresentati animali mitologici o leggendari come draghi o grifoni.

Va tenuto presente che la presenza di alcuni di questi animali dipendeva spesso dalle condizioni sociali ed economiche della città, nonché dalle tradizioni locali e dalle preferenze culturali.

Inoltre, il pericolo dei lupi era una realtà in molte regioni, specialmente in quelle meno urbanizzate e più rurali. I lupi erano animali selvatici presenti nelle campagne e nelle foreste, e in alcuni casi, potevano rappresentare una minaccia per gli insediamenti umani.

Le popolazioni medievali avevano un rapporto ambivalente con i lupi. Da un lato, i lupi erano temuti come predatori che potevano attaccare il bestiame e, in casi eccezionali, anche gli esseri umani, soprattutto quando c'erano carestie o scarsità di cibo per la fauna selvatica. D'altra parte, i lupi erano anche rispettati e spesso associati a leggende e simbolismi culturali.

Per affrontare il pericolo dei lupi, le comunità medievali adottavano diverse strategie. Queste includevano la creazione di recinti protettivi per il bestiame, l'organizzazione di battute di caccia per eliminare i lupi considerati minacciosi, e la promulgazione di leggi che consentivano la caccia a questi predatori.

È interessante notare che la percezione dei lupi variava notevolmente da regione a regione e da comunità a comunità. In alcune culture, i lupi erano visti come creature malvagie, mentre in altre erano considerati simboli di forza o spiritualità. In ogni caso, la presenza dei lupi contribuiva a plasmare la vita quotidiana e le dinamiche sociali delle persone che vivevano in aree rurali durante il periodo medievale.

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