Salimbene de Adam e la sua 'Cronica': Un Patrimonio Medievale



In un tempo forse oscuro dove i dogmi della chiesa imponevano il silenzio, un frate francescano sconvolgeva gli stessi nobili con il suo astuto parlare e per la sua opera detta la Cronica.

 Salimbene de Adam è stato un monaco francescano e cronista italiano del XIII secolo. È noto soprattutto per la sua cronaca intitolata "Cronica", una delle più importanti fonti storiche del Medioevo.

Salimbene nacque intorno al 1221 a Parma, Italia, in una famiglia nobiliare. Entrò nell'ordine francescano all'età di 17 anni, nel 1238, contro la volontà del padre Guido de Adam . Trascorse gran parte della sua vita in monasteri francescani in Italia.

 La sua opera più importante è la "Cronica", una narrazione storica che copre il periodo dal 1167 al 1287. La cronaca di Salimbene è un resoconto dettagliato degli avvenimenti del suo tempo, ma è anche un'opera ricca di aneddoti, racconti di vita quotidiana, e riflessioni personali. 

Offre un'ampia visione della società, della politica e della cultura del Medioevo italiano. La sua opera riflette una conoscenza non solo degli eventi storici, ma anche di una vasta gamma di argomenti, tra cui teologia, filosofia, letteratura e scienze.

Inoltre, la sua capacità di viaggiare tra diversi conventi in varie città italiane indica una certa mobilità e apertura alla conoscenza. I monasteri medievali erano spesso centri di apprendimento, e i frati avevano l'opportunità di studiare e interagire con altri studiosi.

 La varietà di argomenti trattati nella sua opera suggerisce che Salimbene fosse interessato a una gamma diversificata di conoscenze. È noto per uno stile narrativo vivace e per la sua sincerità nel descrivere gli eventi. Spesso si riferisce a sé stesso nella terza persona e inserisce aneddoti personali che forniscono una prospettiva unica sulla vita del tempo.

 La "Cronica" di Salimbene è una fonte preziosa per gli storici perché fornisce dettagli su eventi politici, sociali e religiosi del suo tempo. Tra gli argomenti trattati ci sono la politica dell'Impero, i conflitti tra le città italiane, gli ordini religiosi e le vicende della Chiesa cattolica.

 Salimbene visse in un periodo in cui l'eresia catara era diffusa in alcune regioni italiane. La sua cronaca riflette la sua preoccupazione per l'eresia e narra degli sforzi della Chiesa per sradicarla.

 Salimbene morì intorno al 1288. La sua opera è stata redatta in latino e ha contribuito a preservare e tramandare una vasta gamma di conoscenze sulla società medievale. Il suo stile schietto e le sue osservazioni personali rendono la sua cronaca una lettura affascinante e unica nell'ambito delle fonti storiche medievali.

Il suo vagabondare tra i diversi conventi francescani riflette la pratica comune dell'ordine di inviare i suoi membri in vari luoghi per svolgere compiti specifici o per studiare. Questo tipo di itineranza tra i conventi era parte dell'esperienza francescana, e Salimbene sembra aver partecipato attivamente a questa pratica.

Inoltre, questa itineranza può anche essere collegata alla natura nomade del movimento francescano all'epoca. I frati francescani, ispirati dall'esempio di San Francesco d'Assisi, spesso vagabondavano predicando e servendo nelle comunità in tutta Europa.

Le sue esperienze nei diversi conventi hanno sicuramente influenzato la sua visione del mondo e fornito una base per le sue osservazioni sulla società, la Chiesa e gli eventi storici. La "Cronica" di Salimbene de Adam è quindi una testimonianza preziosa delle dinamiche della vita religiosa e sociale nel XIII secolo.

Quindi, sì, Salimbene de Adam può essere considerato una persona colta del suo tempo, con una formazione che spaziava su diversi campi del sapere medievale.



Commenti

Post popolari in questo blog

Credenze e Superstizioni nel MEDIOEVO

VIVERE nel 999 a pochi giorni dall'anno 1000

Eleonora d'Aquitania: la donna più potente nell'Europa medievale