La figura Medievale del dottore nella peste bubbonica

 


Durante l'epidemia di peste bubbonica, i dottori svolgevano un ruolo importante, ma spesso erano inermi di fronte alla malattia a causa della limitata comprensione scientifica dell'epoca e delle scarse risorse mediche disponibili.

 Tuttavia, nonostante le loro limitazioni, i dottori si occupavano di assistere i malati, osservare i sintomi, prescrivere rimedi basati sulla conoscenza e sulle credenze dell'epoca, e talvolta tentare misure di isolamento per prevenire la diffusione della malattia.

Molte delle pratiche mediche erano basate su credenze superstiziose o empiriche, piuttosto che su evidenze scientifiche. Inoltre, i dottori dovevano affrontare condizioni igieniche precarie, mancanza di strumenti e risorse mediche adeguate, nonché l'alto tasso di mortalità tra i loro pazienti.

Nonostante le loro sfide, i dottori durante l'epidemia di peste bubbonica hanno contribuito a fornire un certo grado di conforto e assistenza ai malati, anche se spesso si sentivano impotenti di fronte alla devastante diffusione della malattia.

Tra le pratiche più diffuse c'era la  pratica di utilizzare sanguisughe per "sangue pulito" o applicare ventose per "aspirare" il veleno considerato responsabile della malattia era comune nell'Europa medievale.

Oppure, I dottori prescrivevano spesso rimedi a base di erbe, come decotti e unguenti, che credevano potessero aiutare ad alleviare i sintomi o stimolare il sistema immunitario.

Altri  dottori consigliavano fumigazioni o l'uso di deodoranti per purificare l'aria e proteggere dalle "miasmi", odori considerati responsabili della diffusione della malattia. Ovviamente, in un'epoca in cui la religione giocava un ruolo predominante nella vita quotidiana, molti dottori consigliavano l'uso di amuleti protettivi o recitavano preghiere per cercare la guarigione.

Durante la peste bubbonica o perlomeno a fine corso alcuni dottori iniziarono a capire l'importanza della Quarantena e isolamento, per cercare di contenere la diffusione della malattia, sebbene la comprensione della trasmissione della peste fosse limitata.

Vi era anche la fase di chirurgia, ossia l'Incisione dei bubboni: In alcuni casi estremi, i dottori potevano tentare di incisione dei bubboni, sperando di liberare il "veleno" ritenuto responsabile della malattia.

Tuttavia, è importante notare che molti di questi metodi erano basati su credenze superstiziose o empiriche, piuttosto che su conoscenze scientifiche consolidate. Con il passare del tempo e l'avanzamento della medicina, la nostra comprensione della peste e le nostre capacità di trattarla sono migliorate significativamente.

Vestiario

Durante l'epidemia di peste bubbonica, i dottori indossavano abiti protettivi che oggi ci sembrerebbero piuttosto strani. La loro tenuta era ispirata alle credenze dell'epoca sulla trasmissione della malattia e sulle modalità per proteggersi. Le caratteristiche principali di queste vesti includono:

Tuniche lunghe e pesanti per coprire la maggior parte del corpo, sperando di ridurre il contatto con il potenziale contagio. Per proteggere le mani dal contatto diretto con i malati o con oggetti contaminati, i dottori indossavano guanti di pelle o tessuto.

Una delle caratteristiche più distintive dell'abbigliamento dei dottori durante l'epidemia di peste era la maschera con un lungo becco, che oggi è diventata un'icona dell'epoca. 

Queste maschere, spesso fatte di cuoio o metallo, avevano un becco pieno di erbe aromatiche o sostanze profumate. Si credeva che queste sostanze avrebbero filtrato l'aria e protetto  dagli "miasmi" o dall'aria malsana, che si pensava trasmettessero la malattia.

 Alcuni dottori indossavano cappucci o cappelli alti per fornire ulteriore protezione alla testa e al viso. In alcuni casi, potevano indossare occhiali protettivi per proteggere gli occhi da schizzi o spruzzi di fluidi corporei.

Questa vestiario, sebbene sembri strano e inusuale ai nostri occhi moderni, rifletteva la comprensione e le credenze dell'epoca sulla malattia e sulle modalità per proteggersi.

Morte

Sia i dottori e gli operatori sanitari durante l'epidemia di peste bubbonica erano a rischio di contrarre la malattia e molte volte morirono a causa di essa. Poiché la trasmissione della peste avveniva principalmente attraverso le pulci infette che vivevano sui ratti e, in seguito, poteva essere trasmessa agli esseri umani attraverso il morso delle pulci o il contatto con i fluidi corporei dei malati, i dottori erano esposti a un elevato rischio di infezione durante il loro lavoro.

Nonostante indossassero indumenti protettivi come le maschere con il becco lungo e cercassero di prendere precauzioni, la comprensione della trasmissione della malattia era limitata e le misure di protezione non erano sempre efficaci. Inoltre, le condizioni igieniche precarie e la mancanza di strumenti medici appropriati aumentavano ulteriormente il rischio di contagio per i dottori e gli operatori sanitari.

Di conseguenza, molti dottori e operatori sanitari furono infettati dalla peste mentre assistevano i malati e, purtroppo, molti di loro persero la vita a causa della malattia. La loro dedizione nel cercare di aiutare i malati nonostante i rischi personali è un esempio di coraggio e altruismo durante una delle epidemie più devastanti della storia.

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