Essere BOIA nel Medioevo: tra violenza e solitudine



Nel contesto del Medioevo, il boia era una figura controversa e temuta nella società. Era incaricato di eseguire punizioni corporali, torture e condanne a morte, comprese esecuzioni pubbliche, come impiccagioni, decapitazioni, persone al rogo e molto altro.

 La sua funzione era intrinsecamente legata all'applicazione delle leggi e delle pene inflitte dalla giustizia, ma la sua stessa presenza rappresentava spesso un simbolo di paura e orrore per la popolazione.

 A causa della natura del suo lavoro, il boia era spesso emarginato dalla società. Era considerato impuro e contaminato a causa delle esecuzioni e della manipolazione dei corpi, il che lo isolava dagli altri membri della comunità.

Eppure, nonostante la sua marginalizzazione, il boia era una figura necessaria per l'applicazione delle leggi e delle pene. Tuttavia, la sua presenza e le sue azioni erano viste con paura e ripugnanza. La società spesso lo evitava considerandolo con un misto di curiosità morbosa e disprezzo.

In molte società medievali, la professione di boia era ereditaria, il che significava che spesso i figli del carnefice avrebbero ereditato il mestiere dal padre. Questo contribuiva a perpetuare la marginalizzazione sociale della famiglia.

Questa professione spesso era soggetta a divieti sociali e restrizioni, come l'incapacità di partecipare a eventi religiosi o a certe attività sociali. Erano considerati intoccabili da molti.

Nonostante fossero temuti e disprezzati, i boia erano anche visti come necessari per mantenere l'ordine sociale e applicare le leggi. Questa ambivalenza portava a una relazione complessa con la società.

Tra l'altro, In alcune società, i boia potevano essere esclusi da certi rituali religiosi a causa della loro professione. Tuttavia, spesso erano considerati necessari per liberare l'anima dei condannati attraverso l'esecuzione e la punizione.

In sintesi, la figura del boia nel Medioevo rappresentava una mescolanza di repulsione, paura e riconoscimento dell'importanza della sua funzione nella giustizia e nell'applicazione delle pene. Era una figura marginale e spesso emarginata, ma era anche un simbolo del sistema giudiziario e delle leggi dell'epoca.

 DIARIO di Mastro Franz Schmidt

il diario di Mastro Franz Schmidt è un'importante testimonianza storica che offre uno sguardo dettagliato sulla vita e sulle esperienze di un boia nel Medioevo. Franz Schmidt, un boia che ha vissuto nel XVII secolo in Germania, ha tenuto un diario dettagliato delle sue attività e delle sue esperienze come esecutore di pene capitali.

Il suo diario fornisce un'immagine preziosa e cruda della vita quotidiana di un boia, includendo dettagli sulle esecuzioni, le torture, i condannati e le reazioni della società circostante. 

Attraverso le sue annotazioni, si possono ottenere informazioni su come il ruolo del boia fosse sia un compito necessario per l'applicazione della legge, sia una professione socialmente emarginata.

Le testimonianze scritte di Mastro Franz Schmidt offrono una prospettiva unica sulla complessità emotiva e sociale che circondava la figura del boia nel contesto medievale e post-medievale. Senz'altro è una fonte preziosa per comprendere meglio la percezione delle esecuzioni capitali e il rapporto tra il boia e la società in cui operava.

FIGURA SOLITARIA 

Nel contesto del Medioevo, il boia era spesso una figura molto solitaria a causa della sua professione e dello stigma sociale ad essa associato. Il suo lavoro coinvolgeva l'esecuzione di pene capitali e spesso la tortura, il che lo isolava dalla società circostante.

Ecco alcuni motivi per cui il boia era considerato una figura solitaria nel Medioevo:

  • Emarginazione sociale: A causa della natura del suo lavoro, il boia era spesso evitato e trattato con disgusto dalla maggior parte della società. Era considerato contaminato e intoccabile, il che lo separava dalle attività sociali e dalle relazioni normali.
  • Divieti e restrizioni: I boia erano spesso soggetti a divieti che limitavano la loro partecipazione ad alcune attività sociali e religiose. Ad esempio, potevano essere esclusi da eventi religiosi o da certi quartieri.
  • Isolamento professionale: Poiché il mestiere di boia era spesso ereditario, le famiglie dei boia potevano essere isolate dal resto della comunità. Questo isolamento si trasmetteva attraverso le generazioni.
  • Ruolo nella giustizia: Il boia aveva il ruolo ingrato di eseguire le pene capitali e le torture, il che lo metteva in contrasto con le norme morali e sociali dell'epoca. Questo compito solitario contribuiva alla sua emarginazione.
  • Percezione negativa: A causa del suo coinvolgimento in attività violente e traumatiche, il boia poteva essere visto come una figura spaventosa e indesiderata, aumentando così la sua solitudine.

Tuttavia, è importante sottolineare che le percezioni del boia potevano variare a seconda del contesto culturale e geografico. In alcune società, potrebbe esserci stata una relativa accettazione della sua professione, mentre in altre il suo isolamento poteva essere ancora più accentuato.

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